La Storia di Nervi e Conterno
La cantina Nervi fu fondata originariamente nel 1906 da Luigi Nervi, con l’obiettivo preciso di coltivare Nebbiolo — conosciuto localmente come Spanna — in modo da esprimere al meglio i terroir unici della zona di Gattinara.
Nel corso degli anni, la proprietà è passata al finanziere norvegese Erling Astrup, grande appassionato del Piemonte. Fu proprio Astrup che, molti anni dopo, nel 2018, decise di vendere la tenuta al suo caro amico Roberto Conterno, nome leggendario del vino italiano.
Sebbene Erling mantenga tuttora una quota del 10%, l’ingresso di Conterno ha segnato un vero e proprio punto di svolta — in modo inequivocabilmente positivo.
Dopo l'acquisizione, Roberto Conterno ha completamente ricostruito la cantina, compresa la realizzazione di una straordinaria barricaia, progettata e costruita secondo i principi che da sempre caratterizzano lo stile Conterno: meticolosità, ambizione e perfezione senza compromessi.
È evidente che l’ambizione di Roberto vada ben oltre quella di un semplice proprietario. Ha portato con sé non solo l’anima, l’esperienza e il prestigio della tradizione di famiglia a Monforte d’Alba, ma anche una visione audace che ha saputo fondersi con profondo rispetto per la storia locale e per il terroir unico di Gattinara.
Situata nell’estremo nord del Piemonte, l’area di Gattinara si trova ai piedi del ghiacciaio del Monte Rosa, il secondo più grande al mondo. La zona è caratterizzata da suoli vulcanici, composti da ciò che resta di un antico vulcano collassato e decomposto.
Ciò che rende davvero speciali i vigneti di Nervi-Conterno è la presenza di una terra vulcanica rossa, ricca di nutrienti e ferro, in netto contrasto con i suoli vulcanici più comuni dell’area, generalmente grigio-scuro o nerastri.
La prima annata interamente firmata Conterno è la 2018. Tuttavia, anche le annate 2016 e 2017 sono state imbottigliate da Conterno e presentano un’etichetta “di transizione”, a metà strada visivamente tra il vecchio stile Nervi e la nuova identità grafica introdotta da Roberto Conterno.
Il motivo? I vini di quelle due annate erano già stati vinificati da Astrup, ma stavano ancora affinando in cantina al momento dell’acquisizione nel 2018.